Il mio indirizzo teorico di riferimento è la psicoterapia ad orientamento psicoanalitico relazionale.
Ognuno di noi nasce, cresce e si sviluppa all’interno di un campo relazionale: ciò che siamo, il nostro modo di pensare, sentire affettivamente ed essere all’interno del mondo, è il frutto delle nostre relazioni significative ed è strettamente legato alla nostra storia personale di vita. Anche le nostre sofferenze (espresse e manifestate sotto forma di sintomi psicologici) traggono origine e si strutturano a partire dalle nostre primarie relazioni di riferimento e dal nostro modo, personale e soggettivo, di elaborare e filtrare l’esperienza.
La psicoterapia diviene allora il campo di elezione per la comprensione della sofferenza della persona e dei modelli disfunzionali che influenzano nel quotidiano la sua vita, e per l'attivazione delle risorse che rendono possibile il cambiamento a livello profondo.
Attraverso lo spazio della psicoterapia, la persona viene accompagnata ad acquisire consapevolezza di sè e dei modelli interni disfunzionali che inconsciamente tende e riproporre nelle sue relazioni e nella sua vita, al fine di raggiungere la propria verità soggettiva, vale a dire quella condizione interiore da lui sentita in sintonia con le sue aspirazioni e con la sua idea di benessere psichico, relazionale, esistenziale.
Il mio approccio alla psicoterapia focalizza l'interesse alla centralità della PERSONA del paziente, vista come soggetto potenzialmente libero e responsabile di sè, titolare della propria vita e delle vicende affettive in cui è implicato, del proprio disfunzionamento e della propria cura.
L'attenzione non è rivolta alla psicopatologia e al sintomo (espressione manifesta della sofferenza del paziente), ma alla PERSONA, nel rispetto della sua unicità, libertà di scelta, volontà e responsabilità.
"Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso" (Erich Fromm)